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I colori nella comunicazione

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Ovvero, come il colore ci guida nelle scelte di tutti i giorni.

Ricordo quando ho iniziato la mia carriera nel visual: come grafica in un’agenzia di comunicazione e web marketing, era solo uno stage ma ci credevo davvero e mi impegnai fino al midollo, premiata alla fine con conferma del contratto prima del previsto in soli 3 mesi rispetto ai 6+6 che mi si prospettavano davanti.

I titolari mi hanno voluto premiare per competenza (nonostante fosse la prima esperienza come grafica), impegno e soprattutto, ricordo le parole esatte, per la “grande sensibilità visiva“.

Ero super fiera di questo primissimo traguardo, anche se trovavo ancora molto difficile far capire alle persone fuori dal giro cosa veramente facessi, specie quelle di una certa età. Per la gente comune sembrava che la grafica e il visual fossero nati con internet e che prima non esistessero, o che il lavoro del grafico fosse una cosa da sfaccendati, qualcosa di inutile…uno di quei lavori “nuovi” che i ragazzi fanno perché non hanno voglia di lavorare (un po’ come si vedevano gli YouTuber o gli influencer qualche anno dopo – che, per inciso, sono lavori veri anche quelli!).

Una frase particolarmente tagliente mi arrivò da un signore un po’ anziano, che mi disse “praticamente tu mi stai dicendo che scegli i colori delle cose, ti sembra un lavoro questo?”.

Ero giovane e non avevo la risposta pronta, ma sì…caro il mio signore, scegliere i colori delle cose fa parte del mio lavoro ed è anche molto importante!

Il colore guida le nostre scelte

Il colore, va oltre la forma delle cose, e nella comunicazione evoca emozioni e sentimenti che contestualizzano il messaggio. Si tratta di un approccio sensoriale molto potente che da’ significato al di là delle parole e delle forme.
Il colore è parte della nostra vita e delle scelte che facciamo come persone, come consumatori, come comunicatori.

Non a caso, scegliere i colori del proprio brand è un passaggio molto delicato nella fase di definizione del marchio o anche solo del packaging del prodotto, perché i colori portano con se messaggi sottintesi, sensazioni ancestrali e antiche che sono parte del nostro imprinting culturale e biologico.

Un colore ha la facoltà di comunicare sia sul piano visivo che su quello verbale (e invisibile), pensiamo ad esempio alla descrizione di un luogo che leggiamo…saperne il colore anche senza averlo visto, ci proietta subito in una dimensione sensoriale precisa, con sentimenti specifici riguardo alla situazione di cui si parla, evocando emozioni.

Tornando alla comunicazione, il colore pesa per il 90% sulle scelte istintive dei consumatori, quindi fare una scelta di un colore piuttosto che un altro è una cosa molto seria e una responsabilità molto grande nel risultato della campagna o delle vendite di un preciso prodotto. Una responsabilità sia del committente sia del designer: un buon grafico non può ignorare le richieste del cliente, ma non può nemmeno lasciarlo andare allo sbando con scelte non idonee perché “lui ha deciso così”…come dico spesso, un buon designer deve essere anche un po’ psicologo, un po’ insegnante e un po’ dottore: ascoltare i bisogni, guidare le scelte e curare le lacune con la propria competenza.

La teoria dei colori

Venendo alla parte teorica della questione, come capire se un colore sta bene oppure no nella nostra comunicazione?

Fortunatamente innumerevoli filosofi, artisti, pensatori e professionisti del design hanno svolto un enorme lavoro in questo campo analizzando le sfaccettatura dei significati dei colori e del loro utilizzo.

Il primo che mi viene in mente è sicuramente Goethe, che con il suo saggio “La Teoria dei colori” affronta in modo scientifico il tema (ve lo consiglio, in quanto testo dal mio punto di vista essenziale per chiunque abbia che fare con i colori, dal Visual o il Design in generale, anche di prodotto, alla Fotografia, all’Arte).

Partendo dalla ruota dei colori è possibile creare degli insiemi di tonalità e cromìe che, seguendo delle regole di accostamento specifiche, risultano esteticamente efficaci.

Di seguito vediamo le diverse possibilità di accostamento dei colori

Abbinamento dei colori

I colori Analoghi
Nella ruota dei colori si trovano gli uni vicini agli altri e ci fanno ottenere un insieme di tonalità con basso contrasto tra loro garantendo una discreta armonia. Gli schemi di colori analoghi sono comuni anche in natura e sono particolarmente piacevoli per l’occhio quindi adatti a design che necessitano di una discreta complessità ma che mantengono una specifica direzione.

La Triade
Una triade costruita correttamente è data scegliendo i tre colori equidistanti tra loro lungo la ruota, facendo di questi i vertici di un triangolo equilatero. Questo metodo offre un buon contrasto ma garantisce la scelta di colori in armonia tra loro.

Lo Split di complementari
E’ la combinazione di una tonalità più i due colori ai lati del suo complementare. In questo caso il contrasto è più evidente tra la tonalità di partenza e i due split, mentre le due tonalità secondarie sono più affini, garantendo un’armonia dinamica.

I complementari
si trovano ai due lati opposti della ruota dei colori. Questi colori avranno tra loro il più alto contrasto possibile. I colori complementari sono adatti a una comunicazione energica, e certamente utili a creare design coinvolgenti che cattureranno facilmente l’occhio umano.

Palette monocromatiche
le palette monocromatica include versioni chiare, medie e scure di un singolo colore, ovvero sono i colori disposti nello stesso punto della ruota, in fila sullo stesso raggio, partendo dall’esterno arrivando verso l’interno del cerchio.
Un design con colori monocromatici non gode di particolare contrasto, ma risulta molto efficace e definito soprattutto perché ci comunica molte sfaccettature dello stessa tonalità e quindi di una precisa suggestione.

Colori caldi e colori freddi

Oltre agli accostamenti per composizione, esistono delle categorie di colori per “temperatura”: colori freddi e colori caldi. Con questa definizione appare ancora una volta chiaro che i colori non sono solo vista ma anche sensazione e quindi anche emozione e in qualche modo suggestione.

Questa parentesi potrebbe essere approfondita in modo particolare anche nella fotografia e soprattutto nelle scelte di color correction e di color grading dei nostri scatti (ma magari di questo ve ne parlo in un altro articolo)

Le tonalità calde ad esempio (arancione, giallo, rosso, rosa…) ci ricordano il sole, il fuoco, il calore appunto. Son colori preferiti da chi è più estroverso o ha un atteggiamento positivo, ottimista. Nel design ci aiutano a veicolare i messaggi in modo che siano accettati con entusiasmo e fiducia, non a caso l’arancione ad esempio viene utilizzato spesso per gli e-commerce o per il design di messaggi legati a idee e concetti condivisibili.

I colori freddi (blu, verde, azzurro, …) invece denotano una sensibilità verso l’interno, una componente di introversione, di calma e di riflessione (o adatto a comunicare sentimenti malinconici – pensate al modo di dire “feeling blue”).

Ma non solo! Sono spesso associati a identità o messaggi di competenza, di sicurezza e di fermezza. Con i colori freddi si predilige quindi una comunicazione riflessiva, raziocinante, di intelletto e pensiero calmo. Sono colori distensivi e meditativi che quindi veicolano messaggi che necessitano di più tempo per essere accolti.
Pensiamo ad esempio ai colori delle istituzioni, della salute, delle società finanziarie: tutti ambiti in cui il consumatore necessità di punti fermi, e in cui vuole avere il tempo e la tranquillità per prendere decisioni.

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